Speciale Festival Internazionale del Giornalismo
Il numero speciale dedicato al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia
"Non partiamo con le risposte. Le andiamo a cercare, prima con la sfida già formidabile di porre le domande giuste e infine con l'arduo compito della verifica".
Le parole dell'ex direttore del Washington Post Martin Baron aprono questo numero speciale di Binario 9 ¾ ONLIFE dedicato al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, dove saremo presenti dal 19 al 23 aprile.
Abbiamo provato a esplorare alcuni dei numerosi temi presenti in quest'edizione della rassegna, con una selezione di approfondimenti e storie: intelligenza artificiale, Ucraina, data journalism, disinformazione, climate reporting, social media, media sotto attacco, journalists in exile.
Ed è un numero che dedichiamo a tutti quei reporter che sempre più spesso pagano un prezzo altissimo per informare. Secondo il Committee to Protect Journalists, sono stati uccisi più di 900 giornalisti, la maggior parte dei quali nella totale impunità degli assassini. Reporter senza frontiere (RSF) ha citato un record di 28 Paesi con violazioni della libertà di stampa "molto gravi" nel 2022.
"Molti giornalisti - spiega la fotoreporter Ana (nome di fantasia) in un reportage del New Yorker dedicato al Messico, dove dal 2000 più di cento giornalisti sono stati ucciso o sono scomparsi - hanno paura di essere uccisi o continuare a indagare. Ma lavorando insieme, possiamo denunciare la corruzione senza dover fuggire dai nostri Paesi. Con meno rischi. E questo ci dà speranza".
VALIGIA BLU
CHATGPT, I RISCHI PER L’UMANITÀ E LA SINDROME SKYNET
Bruno Saetta
ChatGPT e i suoi fratelli, le AI che dialogano con gli utenti, si sono posti all'attenzione dell'opinione pubblica da poco tempo, eppure stanno già monopolizzando il discorso pubblico. Ciò che emerge è una fortissima polarizzazione, tra coloro che ne magnificano le potenzialità e quelli che invece ritengono che siano dannose per la società umana, fino a paragonarle a bombe atomiche. Dove sta la verità? Davvero sono così pericolose come sostengono alcuni? Ma se sono pericolose, esattamente perché lo sono? In fin dei conti non dobbiamo dimenticare che molte delle promesse tecnologiche sono tuttora rimaste tali, come le macchine a guida totalmente autonoma promesse da decenni ma ancora lontane.
IL PROGRAMMADEL FESTIVAL DEL GIORNALISMO DI PERUGIA DEDICATO ALL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE
CORRIERE DELLA SERA - LA LETTURA
PSICOGUERRA, LA SEDUZIONE DEI COLPEVOLI
Paolo Giordano
Lo scrittore delle Benevole Jonathan Littel, romanzo che ha cambiato il nostro modo di guardare l'orrore, in questa densa intervista firmata da Paolo Giordano (ospite al Festival del Giornalismo di Perugia) riflette sulla guerra e il conflitto in Ucraina. "Tutti coloro che scelgono di avvicinarsi alla guerra hanno una motivazione personale per farlo, che va oltre quella lavorativa. Il solo averlo scelto dice qualcosa di te. Comunque sia, quando sei lì devi avere chiaro che stai partecipando, che stai facendo qualcosa che è parte del conflitto stesso, non sei solo un bystander. I giornalisti, per quanto obiettivi provino a essere, stanno creando la narrazione. I membri delle organizzazioni umanitarie possono aiutare una parte o l'altra, oppure entrambe, ma in ogni caso stanno fornendo materiali per il conflitto. Tutto è parte del conflitto. E lo stesso vale per i soldati: molti di loro sono lì senza volerlo, ma ce ne sono parecchi a cui piace esserci per qualche ragione personale. Testosterone, trauma, una combinazione dei due [...]. La guerra suscita ogni tipo di bizzarra reazione psicologica nelle persone. Nessuno è nella posizione ideale per analizzare come agisce su di sé. Ma so per certo che è diverso da quel che si vede nei film: quel processo per cui all'inizio si è molto spaventati e poi ci si abitua, è una stronzata. Semmai è vero il contrario. All'inizio non sei davvero cosciente di quello che succede, poi lo capisci e hai molta più paura. L'artiglieria mi spaventa molto più adesso di vent'anni fa".
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL DEL GIORNALISMO DI PERUGIA DEDICATO ALL'UCRAINA
VANITY FAIR
“THE DUMB MONEY IS GONE”: IS THE PODCAST BOOM GOING BUST?
Joe Pompeo
Meno acquisizioni, meno budget, meno deal. Ma è vera crisi quella dei podcast? Secondo Bloomberg "il podcasting ha finalmente raggiunto uno dei segni più evidenti della mezza età: l'inquietante consapevolezza che i giorni migliori della sua giovinezza entusiasta potrebbero essere ormai alle spalle". Non è però così sicuro il guru dell'audio Eric Nuzum: "Non c'è stato alcun calo degli ascoltatori, non è un problema del podcast come mezzo di comunicazione, ma del modello di business che gli abbiamo costruito intorno. C'è ancora spazio per crescere". Nuzum, infatti, sottolinea come stia già emergendo un nuovo gruppo di piccoli produttori. "Tutte le acquisizioni di aziende produttrici di podcast degli ultimi tempi hanno liberato lo spazio per la prossima generazione di aziende, che cresceranno, verranno acquistate, si fonderanno".
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL DEL GIORNALISMO DI PERUGIA DEDICATO AL PODCASTING, AUDIO & VIDEO
THE WASHINGTON POST
WE WANT OBJECTIVE JUDGES AND DOCTORS. WHY NOT JOURNALISTS TOO?
Martin Baron
"L'obiettività non è neutralità. Non è dare lo stesso peso alle argomentazioni opposte quando le prove puntano prepotentemente in una direzione. L'obiettivo non è evitare le critiche, assecondare i partigiani o placare il pubblico. L'obiettivo non è conquistare l'affetto di lettori e spettatori. L'idea è quella di avere una mentalità aperta quando iniziamo la nostra ricerca e di fare questo lavoro nel modo più coscienzioso possibile. Richiede la disponibilità ad ascoltare, l'ansia di imparare e la consapevolezza che c'è molto da sapere. Non partiamo con le risposte. Le andiamo a cercare, prima con la sfida già formidabile di porre le domande giuste e infine con l'arduo compito della verifica. Non è che non sappiamo nulla quando iniziamo il nostro reportage. È che non sappiamo tutto. E di solito non sappiamo molto, o forse nemmeno la maggior parte, di ciò che dovremmo sapere. E quello che pensiamo di sapere potrebbe non essere giusto o potrebbero mancare dei pezzi importanti. E così apprendiamo ciò che non sappiamo o non comprendiamo appieno. Io lo chiamo reporting. Credo che la nostra professione trarrebbe beneficio dall'ascoltare di più il pubblico e dal parlare meno al pubblico, come se sapessimo tutto. Credo che dovremmo essere più colpiti da ciò che non sappiamo che da ciò che sappiamo - o pensiamo di sapere. Nel giornalismo ci vorrebbe più umiltà e meno arroganza".
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL DEL GIORNALISMO DI PERUGIA DEDICATO ALLA DISINFORMAZIONE
REUTERS INSTITUTE
HOW A NEW GENERATION OF WOMEN ARE DRIVING A GOLDEN AGE OF DATA JOURNALISM IN KENYA
Maurice Oniang'o
Eunice Magwambo, il cui team ha formato più di 2.000 giornalisti locali su questa disciplina, è uno specialista nella visualizzazione dei dati. Alcuni dei suoi progetti includono articoli sul motivo per cui le donne e i bambini delle zone rurali vanno a prendere l'acqua per lunghe distanze, sulla tratta di esseri umani e sul sesso, sui nati morti in Kenya e sulle gravidanze adolescenziali in Uganda. In qualità di giornalista praticante, nel suo Paese è stata testimone di un nuovo appetito per le storie basate sui dati. "Si può produrre un articolo di due pagine ben studiato, ma una parte del pubblico lo troverà difficile da capire", dice. "Come giornalista, devi raggiungere tutti. Ecco perché la visualizzazione dei dati è importante, in modo che anche la parte meno informata del pubblico possa assorbire le informazioni".
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL DEL GIORNALISMO DI PERUGIA DEDICATO AL DATA JOURNALISM
NIEMAN REPORTS
FORCED TO FLEE: HOW EXILED JOURNALISTS HOLD THE POWERFUL TO ACCOUNT
Celeste Katz Marston
La mancanza di redazioni giornalistiche indipendenti libere da censure, molestie e minacce di morte è un problema diffuso in tutto il mondo. Dal 1993, secondo il Committee to Protect Journalists, sono stati uccisi più di 900 giornalisti, la maggior parte dei quali nella totale impunità degli assassini. Reporter senza frontiere (RSF) ha citato un record di 28 Paesi con violazioni della libertà di stampa "molto gravi" nel 2022, mentre 42 sono stati classificati come "difficili", 62 come "problematici" e solo otto come "buoni". Con l'erosione delle libertà di stampa in aumento in tutto il mondo, i giornalisti costruiscono reti al di fuori dei loro Paesi d'origine per continuare a fare informazione.
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL DEL GIORNALISMO DI PERUGIA DEDICATO AI JOURNALISTS IN EXILE
RIVISTA STUDIO
LA PIÙ GRANDE DIPENDENZA DEL SECOLO
Davide Coppo
"Le paludi dei social ci trasformano in esseri essenziali, con pochi bisogni basilari. Sembra si stia avverando la previsione disegnata su certe felpe da boomer conservatore: la scala di evoluzione della razza umana da scimmia a Sapiens Sapiens fino alla nuova discesa in un uomo seduto alla scrivania chino davanti a un personal computer o a uno smartphone. Le piattaforme danno una dipendenza a tutti gli effetti, ma non esiste nessun discorso ufficiale – né esisterà mai, probabilmente – che prenda atto dei rischi e dei problemi che internet causa alla psiche. L’assenza di attenzione sembra quella dei decenni Settanta, Ottanta e Novanta verso il cambiamento climatico, prima della catastrofe finale".
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL DEL GIORNALISMO DI PERUGIA DEDICATO AI SOCIAL MEDIA
IL TASCABILE
SAREMO ANCHE NOI MIGRANTI CLIMATICI NEL 2050?
Claudia Bellante
Claudia Bellante ricostruisce ipotesi e scenari sul futuro incerto dell’Europa meridionale. "Ho iniziato da allora a immaginare cosa potrebbe succedere se noi europei del sud, davanti alle previsioni di caldo sempre più asfissiante, decidessimo di emigrare nelle regioni più a nord del continente. Ci sarebbe posto per noi? Come verremmo accolti? Una prima risposta l’ho trovata nel rapporto di Amnesty International pubblicato a giugno 2022 e del quale basta il titolo Lituania: cacciati via o rinchiusi – Rifugiati e migranti maltrattati e abbandonati. Certo, si potrebbe osservare con cinismo, il trattamento inumano di cui si parla viene rivolto a cittadini extracomunitari; difficile immaginare lo stesso con migranti europei. Ma cosa ne sarà dell’Europa così come la conosciamo tra trent’anni? Avrà retto alle prossime pandemie, crisi economiche, guerre vicine e lontane?
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL DEL GIORNALISMO DI PERUGIA DEDICATO AL CLIMATE REPORTING
THE NEW YORKER
THE COVERT MISSION TO SOLVE A MEXICAN JOURNALIST’S MURDER
Melissa del Bosque
La giornalista messicana Miroslava Breach Veldueca per quasi 20 anni ha documentato i crimini commessi dai cartelli della droga e la corruzione politica, due temi così intrecciati, tanto che si parla di "narcopolitics". Nel marzo del 2017 è stata assassinata, un destino in Messico comune a molti reporter: dal 2000 più di cento giornalisti sono stati uccisi o scomparsi nel paese centro americano. Delitti che spesso restano impuniti, tanto che i giornalisti, come diversi colleghi di Breach, hanno deciso di dare vita a un gruppo collettivo di inchiesta per assicurare i responsabili alla giustizia, sfidando la cultura dell'impunità.
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL DEL GIORNALISMO DI PERUGIA DEDICATO AI MEDIA SOTTO ATTACCO