Ipnocrazia e narrative supremacy
Come sviluppare forme di lucidità collettiva, nell'epoca della manipolazione diretta degli stati di coscienza collettivi.
"I progressisti hanno perso la capacità di produrre narrazioni magnetiche, capaci di oltrepassare le strettoie della ragione e penetrare direttamente nell'immaginario. Sono diventati archivisti della critica, custodi di un sapere che non riesce più a generare movimento, a produrre rotture simboliche. Dove una volta c’era la volontà rivoluzionaria, oggi c'è solo l'archivio della rivoluzione mancata."
Il J’accuse è di Jianwei Xun, autore di Ipnocrazia. Trump, Musk e la nuova architettura della realtà. Il concetto va inteso come la "manifestazione di un nuovo regime di realtà, dove il potere opera attraverso la manipolazione diretta degli stati di coscienza collettivi." Per il filosofo, le forze progressiste hanno quindi perso la capacità di costruire narrazioni, perché "ignorano completamente che il potere contemporaneo opera ormai esclusivamente attraverso la modulazione degli stati di coscienza."
Secondo l’esperto di comunicazione Matteo Flora, siamo entrati in uno scenario di narrative supremacy, un approccio che "va oltre la semplice creazione di contenuti persuasivi. Si tratta di un metodo olistico: integra analisi dei dati, psicologia comportamentale, tecnologia dell’informazione e strategie di comunicazione per creare e mantenere una posizione dominante nel panorama informativo." Flora avverte, tuttavia, che la supremazia narrativa "traccia una linea sottile tra narrazione strategica e manipolazione."
Il moral psychologist Kurt Gray sostiene che i racconti che fanno leva sulle emozioni sono più efficaci per colmare i divari morali, anche perché la nostra mente è ancora modellata su quella dell’uomo preistorico, profondamente condizionata dalla paura del pericolo. Tuttavia, questa strategia, per Gray, non è esente da rischi: le "storie emotive, però, possono essere strumentalizzate per alimentare l’indignazione anziché il dialogo."
La tecnologia, come evidenzia lo stesso Flora, gioca un ruolo centrale nella costruzione della supremazia narrativa. Ma le conseguenze determinate da questo modello tecnosociale sono evidenti: depressione dilagante, ansia soprattutto nei giovani, disinformazione e fake news, polarizzazione, crisi dell’attenzione, capitalismo della sorveglianza. Marisandra Lizzi ritiene che sia possibile contrastare e uscire da questo sistema, utilizzando, per esempio, con intenzione il digitale: "Quando entri online, fallo con uno scopo preciso. Cerca qualcosa, esplora una passione, approfondisci un interesse. Diventa il soggetto attivo del tuo tempo digitale, non il prodotto passivo degli algoritmi."
Nelle conclusioni del suo articolo, Xu si chiede "come sviluppare forme di lucidità all'interno della trance collettiva. Non un risveglio impossibile, ma una nuova arte del sognare lucido politico." Nel 1949 veniva pubblicato il libro dello storico Marc Bloch, Apologia della storia (oggi riedito da Feltrinelli). In questo volume, lo studioso francese delinea un metodo secondo il quale lo storico "deve sapersi calare in un passato che è diventato una terra straniera", considerando, però, che non "è un semplice antiquario, non ha occhi solo per le cose vecchie, ma ama la vita, desidera raggiungere una piena comprensione delle cose vive e, nel suo scrutare il passato, parte sempre da un perpetuo contatto con l’oggi."
Si può considerare come una lezione di metodo generale che invita a porre distanza tra lo studioso e il suo oggetto, tra il presente e il passato. E forse lo "sviluppo della lucidità" passa proprio dal verbo che Bloch ci ha lasciato in eredità: comprendere. Comprendere, anziché giudicare.
MEDIUM
IL DILEMMA SOCIALE | ESSERE UMANI NELL'ERA DIGITALE
Marisandra Lizzi
"Il dilemma sociale ci mette brutalmente davanti agli occhi un sistema progettato per manipolarci, dividerci e renderci strumenti del profitto delle grandi società tecnologiche mondiali." Un sistema tecnosociale che sta impattando sulla salute mentale, con il dilagare di depressione, ansia e dismorfia corporea, soprattutto nei più giovani. Ma è possibile sviluppare soluzioni concrete per uscire dal social dilemma: ritagliando quotidianamente 15 minuti di vuoto assoluto, "per ascoltarti, per ritrovare il tuo centro." E utilizzare con intenzione il digitale: "Quando entri online, fallo con uno scopo preciso. Cerca qualcosa, esplora una passione, approfondisci un interesse. Diventa il soggetto attivo del tuo tempo digitale, non il prodotto passivo degli algoritmi." E ancora, allenare l’attenzione: "Dedica del tempo a letture profonde, disegno, collage, musica, danza. Scegli attività che coinvolgano mente e corpo. Ti ancorano al presente e ti aiutano a ridurre la sensazione che la vita stia correndo senza di te."
TLON
ANALISI DEL DISCORSO IPNOCRATICO DELL'IMPERATORE TRUMP
Jianwei Xun
"I progressisti - scrive l’autore di Ipnocrazia Trump, Musk e la nuova architettura della realtà - rimangono intrappolati in una gabbia epistemologica fatale: la loro incapacità di comprendere la dimensione mitopoietica del potere li condanna a una perpetua marginalità strategica. Mentre continuano a opporre argomenti razionali, dati e argomentazioni logiche, ignorano completamente che il potere contemporaneo opera ormai esclusivamente attraverso la modulazione degli stati di coscienza […]. Hanno perso la capacità di produrre narrazioni magnetiche, capaci di oltrepassare le strettoie della ragione e penetrare direttamente nell'immaginario. Sono diventati archivisti della critica, custodi di un sapere che non riesce più a generare movimento, a produrre rotture simboliche. Il loro paradosso più drammatico è la trasformazione della critica in un feticcio, un oggetto da contemplare piuttosto che un dispositivo di trasformazione. Dove una volta c’era la volontà rivoluzionaria, oggi c'è solo l'archivio della rivoluzione mancata. Dove una volta c’era l’utopia come macchina desiderante, oggi c'è solo la nostalgia, un sentimento museale che cristallizza invece di aprire nuove possibilità".
PRISMAG
QUELLA LINEA SOTTILE TRA NARRAZIONE E INFORMAZIONE
Matteo Flora
"La capacità di influenzare l’opinione pubblica attraverso la narrazione non è certo un fenomeno nuovo. Ma nell’era digitale, caratterizzata da una sovrabbondanza di informazioni e da meccanismi di diffusione virale, questa pratica ha assunto dimensioni e complessità senza precedenti. È in questo contesto che emerge il concetto di narrative supremacy – la supremazia narrativa […]. Questo approccio va oltre la semplice creazione di contenuti persuasivi. Si tratta di un metodo olistico: integra analisi dei dati, psicologia comportamentale, tecnologia dell’informazione e strategie di comunicazione per creare e mantenere una posizione dominante nel panorama informativo". Per le aziende, secondo Flora, significa "ripensare completamente l’approccio alla comunicazione corporate", attraverso un’integrazione tra i dipartimenti di comunicazione, marketing, ricerca e sviluppo e persino risorse umane. Da un punto di vista etico, la supremazia narrativa traccia una "linea sottile che divide narrazione strategica e manipolazione, e le organizzazioni dovranno navigare attentamente queste acque per mantenere la fiducia del pubblico. Saranno necessari nuovi principi etici che guidino l’uso responsabile dei dati e, forse, anche nuove regolamentazioni per garantire che il potere della narrazione non venga abusato".
LINK
LINKEDIN, L’ULTIMO DEI SOCIAL NETWORK
Andrea Daniele Signorelli
In un panorama social dominato dalla tiktokizzazione e da un consumo passivo di contenuti, LinkedIn emerge come l'ultima roccaforte della socialità digitale vecchio stile. Nonostante la sua immagine un po’ ingessata e legata al mondo professionale, LinkedIn ha saputo evolversi, diventando oggi un luogo di connessione e discussione che resiste ai trend dettati dai colossi come TikTok, Instagram e X (ex Twitter). Pur restando un social orientato al mondo professionale, LinkedIn ha ampliato i suoi orizzonti: si discute di politica, società e temi d’attualità, rendendolo meno formale e più versatile. Come ha scritto Wired "LinkedIn sembra essere l’ultima vestigia dell’internet centralizzata degli anni Dieci. Per i millennials cresciuti con Myspace e Facebook, il modo in cui LinkedIn ti fornisce testi e immagini su un singolo newsfeed offre una sensazione familiare e confortevole".
THE NEW YORKER
DOES ONE EMOTION RULE ALL OUR ETHICAL JUDGMENTS?
Elizabeth Kolbert
La nostra eredità preistorica continua a influenzare i conflitti morali odierni. Mentre ci troviamo a fronteggiare sfide senza precedenti, come la crisi climatica e l’intelligenza artificiale, resta incerto se questa mente modellata dalla paura sarà in grado di adattarsi al mondo moderno o se finirà per essere il nostro limite. È la tesi del moral psychologist Kurt Gray, che nel suo libro Outraged: Why We Fight About Morality and Politics and How to Find Common Ground sostiene che tutte le nostre decisioni etiche siano governate da una mente profondamente condizionata dalla paura del pericolo. "Tutte le persone condividono una mente morale basata sul danno", sostiene, ma "i disaccordi morali possono sorgere anche se condividiamo una mente morale basata sul danno, perché progressisti e conservatori non concordano su chi sia particolarmente vulnerabile alla vittimizzazione." Secondo Gray, per colmare i divari morali è più efficace raccontare storie di sofferenza piuttosto che presentare dati. In uno studio del 2021, le persone si mostravano più inclini al dialogo quando venivano esposte a narrazioni personali rispetto a statistiche secche. Tuttavia, questa strategia presenta un rischio: "Le storie emotive possono essere manipolate per alimentare l’indignazione anziché il dialogo."
INTERNAZIONALE
L’INSENSATO COMMERCIO DEL TONNO LEONE
Marzio G. Mian - Nicola Scevola - Julia Amberger
Ogni anno, dalle gabbie di ingrasso disseminate nel Mediterraneo, tra le 45.000 e le 50.000 tonnellate di tonno rosso vengono esportate principalmente in Giappone, Cina e Stati Uniti. Per raggiungere il peso richiesto dal mercato, questi pesci consumano 134.000 tonnellate di pesce azzurro, un terzo dello stock totale pescato nel Mediterraneo nel 2023. Questo "foraggio" — acciughe, sardine e sgombri — potrebbe sfamare 670 milioni di persone con porzioni da 150 grammi. Ma anziché alimentare comunità, serve a ingrassare tonni destinati al sushi di lusso, spesso venduto a cifre record, come i 9.000 euro al chilo raggiunti all’asta di Tokyo nel 2019. Un sistema votato all’insostenibilità: "Sacrifichiamo le gazzelle per far ingrassare i leoni", afferma Marcel Kroese, biologo marino. L’allevamento intensivo produce anche enormi quantità di rifiuti organici e una carbon footprint significativa: 10,6 chili di CO₂ per ogni chilo di carne di tonno. Secondo Emanuela Fanelli, biologa dell’Università delle Marche ed esperta di ecologia marina, "l’acquacoltura di predatori apicali è insostenibile da tutti i punti di vista. L’allevamento del tonno rosso oggi è l’esempio più clamoroso dell’ingiustizia sociale e ambientale."
IL MULINO
IL BLOCH INEDITO E TRADITO
Guillaume Alonge
Dopo ottant’anni è uscita per Feltrinelli, nei mesi scorsi, una nuova versione de L’Apologia di Marc Bloch, a cura di uno studioso italiano, Massimo Mastrogregori, che da molti decenni si occupa di Bloch. Un volume che ci consegna "una lezione di metodo che pare oggi meno scontata, laddove a tratti sembra prevalere la tendenza a partire dal presente certo, ma senza alcuno sforzo di accomodamento alla mentalità degli uomini e delle donne del passato: in ogni ambito del sapere, si impone una dittatura del presente, dei suoi valori, della sua morale, delle sue ossessioni, del suo politicamente corretto, che vengono applicati al passato in modo retrospettivo, senza filtri e senza riflessioni metodologiche, che si tratti di letteratura, di storia, di cinema o di teatro. Un tradimento della maniera corretta di considerare lo studio del passato, figlia del presentismo dei nostri anni, di un cambio di paradigma, del trionfo di una storia memorialistica ed emotiva, dominata dal testimone, di una vera e propria crisi culturale della nostra epoca, ma anche di un’incapacità a porre la giusta distanza tra lo studioso e il suo oggetto, tra il presente e il passato. Eppure, già ottant’anni fa, con una formula particolarmente pregnante, Marc Bloch aveva avvertito: "Una parola, decisamente, domina e illumina i nostri studi: comprendere". Ecco: comprendere, appunto, anziché giudicare.
THE ATLANTIC
THEY STOLE YOGI BERRA’S WORLD SERIES RINGS. THEN THEY DID SOMETHING REALLY CRAZY
Ariel Sabar
Un uomo, un garage e una serie di furti audaci che hanno sconvolto il mondo dello sport e dell’arte americana: così si potrebbe riassumere la storia di Tommy Trotta, il maestro di un'incredibile serie di rapine museali durata vent’anni. Dagli anni 2000 al 2020, Trotta e la sua banda hanno colpito oltre 21 volte in cinque stati, rubando trofei sportivi, opere d’arte e cimeli storici. Tra le vittime, il Country Club of Scranton e il National Museum of Racing. Il furto più clamoroso fu quello al Museo di Yogi Berra, nel New Jersey. Penetrando nell'edificio in una notte di pioggia, rubò 16 anelli delle World Series e due targhe MVP appartenenti alla leggenda del baseball. Valutati complessivamente 1,5 milioni di dollari, gli oggetti sono stati venduti per appena 10.300 dollari. "Quegli anelli appartenevano all’America", disse la nipote di Berra. La storia di un ladro geniale, ma al tempo stesso la storia di un uomo che ha perso tutto inseguendo il colpo perfetto, lasciando rimpianti e vite in rovina.
BTS – UN PODCAST SCIENTIFICAMENTE SCORRETTO
Davide Montesarchio
BTS sta per Behind The Scenes, ovvero "dietro le quinte", e si propone di scavare dentro le storie delle più grandi scoperte scientifiche, approfondendo il contesto storico e personale dei protagonisti. Un racconto tra scienza e cultura pop, che origina un multiverso dove Einstein può incrociare Tomas Milian, Rosalind Franklin discutere con Mario Brega e Darwin scambiare battute con Aldo, Giovanni e Giacomo. "Un podcast", scrive la newsletter Questioni d’Orecchio, "che racconta la scienza come un’avventura umana fatta di genialità, rivalità e… un pizzico di follia, per esplorare l’ignoto con ironia e stupore."
Milano, Edificio Roentgen - AI Festival (da sabato 26 a domenica 27 febbraio)
Rovereto, Mart - Etruschi del Novecento (fino a domenica 16 marzo)
Bologna, Palazzo Fava - Ai Weiwei. Who am I? (fino a domenica 4 maggio)
Basilea, Fondazione Bayer - Northen Lights (fino a domenica 25 maggio)
Parigi, Louvre - Louvre Couture. Art and fashion: statement pieces (fino a lunedì 21 luglio)