"Rewild" the Internet
"Rinverdire" la Rete con un approccio ecologico, perché abbiamo tutti gli strumenti per allontanarci dalle "monoculture" tecnologiche estrattive
“Cosa succederebbe se pensassimo a Internet non come a un ‘iperoggetto’ apocalittico, ma come a un ecosistema danneggiato e in lotta con la distruzione?”. È la domanda che ci consegnano Maria Farrell e Robin Berjon, che in una densissima riflessione sul futuro della Rete ci invitano a imparare dagli ecologisti, “che hanno una visione globale dei sistemi”. Perché “non dobbiamo riparare l'infrastruttura di Internet”, ma “abbiamo bisogno di un rewilding della Rete”.
E secondo gli autori gli strumenti ci sono. Ritorno di blog, newsletter, feed. Vecchie tecnologie che si sommano a nuovi approcci, quali la piattaforma social interconnessa Fediverse o il marketplace alogortimico Bluesky. L’obiettivo è fare del web un effettivo ecosistema, superando la logica della “monocultura” della Rete, che oggi assomiglia più a una piantagione, a un ambiente altamente controllato, più vicino “all'agricoltura industriale degli allevamenti di bestiame o di polli in batteria, che fanno impazzire le creature che vi sono intrappolate”.
Pillole ecologiche per la Rete e pillole per “salvare” il giornalismo dall’intelligenza artificiale. Secondo il fondatore di Semafor Ben Smith “una delle cose più interessanti della crescita della IA generativa è che queste nuove tecnologie sono molto valide nel produrre contenuti e scrivere testi; la sola cosa che i giornalisti sanno fare meglio dei Pc e con cui la macchina non può competere è trovare nuove informazioni. Che, peraltro, è anche la cosa più divertente di questo mestiere, e il motivo per cui lo facciamo”.
Un ritorno al futuro quello che delinea Smith, in una parola al reporter. “You guys are probably pretty tired, right? Well, you should be. Go on home, get a nice hot bath. Rest up... 15 minutes. Then get your asses back in gear”, consigliava il leggendario direttore del Washington Post Ben Bradlee ai suoi cronisti del Watergate, Woodward e Bernstein.
“La gente - afferma Smith - pensa che i giornalisti passino il tempo a scrivere, ma quelli bravi davvero lo passano a cercare notizie e raccogliere informazioni. ChatGPT può aiutarti a sapere cosa scrivono i giornali giapponesi e cinesi, se serve, e buttare giù l’articolo. Ma a trovare le notizie devi essere tu”.
Lo stesso rewilding di Internet, in fondo, è un ritorno al futuro, un futuro che deve recuperare la biodiversità originale del web. “Gli ecosistemi resistono - scrivono Farrell e Berjon - perché le specie si controllano e si bilanciano a vicenda. Negli ecosistemi fiorenti, i predatori sono soggetti a limiti. Sono solo una parte di una rete complessa che distribuisce calorie, non un biglietto di sola andata per la fine dell'evoluzione”
WIRED
PILLOLE PER SALVARE IL GIORNALISMO DALLE MANI DELL'IA
Antonio Piemontese
L’intervista a Ben Smith, fondatore di Semafor, in libreria con Traffic. “Penso che tutte le aziende editoriali stiano cercando di capire come si informano i lettori di oggi, e noi non facciamo eccezione. Le newsletter sono di certo parte della risposta e penso siano davvero efficaci, perché ti raccontano velocemente quello che devi sapere di una realtà caotica come la nostra, e a farlo è qualcuno di cui ti fidi. Ma l’email è una tecnologia degli anni Novanta, che non ti permette di correggere quello che scrivi. È vecchia, quasi come la stampa. Strano ai miei occhi che il futuro del web debba essere questo". Un futuro su cui incombe l’intelligenza artificiale: “Credo che una delle cose più interessanti della crescita della IA generativa sia che queste nuove tecnologie sono molto valide nel produrre contenuti e scrivere testi; la sola cosa che i giornalisti sanno fare meglio dei Pc e con cui la macchina non può competere è trovare nuove informazioni. Che, peraltro, è anche la cosa più divertente di questo mestiere, e il motivo per cui lo facciamo”.
HACKS AND LEAKS
HACKS, LEAKS, AND REVELATIONS
Micah Lee
“Le rivelazioni basate su serie di dati trapelati possono cambiare il corso della storia. Nel 1971, la fuga di documenti militari di Daniel Ellsberg, nota come Pentagon Papers, portò alla fine della guerra del Vietnam”, scrive l’autore Micah Lee, giornalista investigativo, ingegnere della sicurezza informatica e sviluppatore di software open-source, noto per aver aiutato a proteggere le comunicazioni di Edward Snowden durante la fuga di documenti segreti della NSA. Un libro, Hacks, Leaks , and Revelations (disponibile anche in italiano) “consigliatissimo per giornalisti investigativi interessati al digitale, data journalist, e simili”, scrive la newsletter Guerre di Rete.
VALORI
LA CORSA AL RIARMO PASSA ANCHE DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Maurizio Bongioanni
Stati Uniti, Cina e altre superpotenze stanno lavorando per incorporare l’intelligenza artificiale nei loro eserciti. “Il vantaggio sarà di coloro che non vedono più il mondo come gli esseri umani”, scrivevano nel 2022 gli ufficiali di ricerca dell’esercito americano Thom Hawkins e Alexander Kott. “La distanza tra operatore umano e IA - rileva Bongioanni - si sta dunque assottigliando. Un timore che viene alimentato da più parti, anche sulla base del fatto che già in passato l’intelligenza artificiale sarebbe stata impiegata durante i conflitti, come segnalato da un rapporto del Consiglio di Sicurezza dell’Onu riguardo alla seconda guerra civile in Libia”. Era il 2014 e in quel caso si trattava di sistemi d’arma letali e completamente autonomi, ma ancora lontani dall’utilizzo di robot con licenza di uccidere. “La disumanizzazione e l’uccisione di persone da parte delle tecnologie con intelligenza artificiale in contesti militari è inaccettabile e avrà conseguenze terribili nelle attività di polizia, nel controllo delle frontiere e nella società in generale”, scrivono gli autori della campagna Stop Killer Robots.
NOEMA
WE NEED TO REWILD THE INTERNET
Maria Farrell - Robin Berjon
“I nostri spazi online non sono ecosistemi, anche se le aziende tecnologiche amano questa parola. Sono piantagioni; ambienti altamente controllati, più vicini all'agricoltura industriale degli allevamenti di bestiame o di polli in batteria, che fanno impazzire le creature che vi sono intrappolate. Ma cosa succederebbe se pensassimo a Internet non come a un ‘iperoggetto’ apocalittico, ma come a un ecosistema danneggiato e in lotta con la distruzione? Dobbiamo imparare dagli ecologisti, che hanno una visione globale dei sistemi. Non dobbiamo riparare l'infrastruttura di Internet. Abbiamo bisogno di un rewilding della rete. Il rewilding ha molto da offrire a chi si occupa di Internet. Come hanno scritto Paul Jepson e Cain Blythe nel loro libro Rewilding: The Radical New Science of Ecological Recovery, il rewilding presta attenzione ‘alle proprietà emergenti delle interazioni tra le ’cose' negli ecosistemi... un passaggio dal pensiero lineare a quello sistemico’.
REVELIO LABS
CUTTING COSTS AT THE EXPENSE OF DIVERSITY
Reyhan Ayas - Paulina Tilly - Devan Rawlings
Un’inchiesta nata da una collaborazione tra Revelio Labs, Washington Post e Reuters, rivela che ai primi segnali di crisi economica a essere licenziati sono in particolare i lavoratori che si occupano di D&I, assunti sull’onda dell’esplosione del movimento Black Lives Matter. Negli ultimi 6 mesi infatti sono state lasciati a casa 300 figure D&I. “Dopo quattro anni - scrive Francesco Oggiano - il rischio è di vanificare quel lavoro importantissimo fatto all’interno delle aziende. E di trattare i team D&I come un peso economico, da scaricare per primo in caso di crisi. Oppure di ridurre «il nostro team D&I!!!» a una sequela di figurine e quote in stile manuale Cencelli da esibire in successivo comunicato stampa aziendale ai giornalisti”.
CAMPANILI
“IO LÌ MI SALVO”, A NISIDA IL CARCERE È DAVVERO UNA SECONDA POSSIBILITÀ
-
Come funziona l’istituto napoletano, esempio di un sistema penale minorile all’avanguardia. “Abbiamo a che fare con giovani che si sono trovati, per scelta o per un insieme di fattori più grandi di loro, sulla strada della devianza. Però questi restano ragazzini. C’è un lato umano molto forte nel rapporto con loro, anche una simpatia, ma non bisogna dimenticare che hanno commesso reati molto gravi”, spiega il direttore del penitenziario Gianluca Guida.
THE GUARDIAN
WE ASKED 380 TOP CLIMATE SCIENTISTS WHAT THEY FELT ABOUT THE FUTURE...
Damian Carrington
Il quotidiano britannico ha realizzato un sondaggio tra gli scienziati che hanno contribuito agli studi dell’Ipcc. Il 77% degli intervistati ritiene che le temperature globali raggiungeranno almeno i +2,5°C sopra i livelli preindustriali;
quasi la metà – il 42% – pensa che sarà superiore a 3°C; solo il 6% pensa che il limite di 1,5°C sarà raggiunto. “Un pezzo multimediale imperdibile, che dà voce allo sconforto della comunità scientifica”, scrive su Il Colore Verde.
RIVISTA IL MULINO
ADELPHI. LE ORIGINI DI UNA CASA EDITRICE
Bruno Simili
La storia di una casa editrice di primo piano, le vicende legate alla produzione culturale dell'Italia del Dopoguerra, le difficoltà e la bellezza del lavoro editoriale. “Un libro notevole”, che racconta “la libertà di un editore: dai vincoli del mercato, per quanto possibile, dalle manie del momento, dagli schemi consolidati ma non più adeguati, dalle visioni superate da un sistema del libro più che mai mutevole e difficile. Forse proprio in questo modo, interpretandone la capacità di restare ancorati a una propria, irripetibile seppur mutevole storia, unita a scelte editoriali capaci di disegnare una traiettoria ben riconoscibile e coerente con i tempi, si possono individuare gli editori che ancora oggi sanno fare lavoro culturale. Che Adelphi sia uno di questi è fuori di dubbio”.
APPUNTI
LA CONFESSIONE
- Giorgio Meletti - Federica Tourn
Perché soltanto in Italia non è ancora scoppiato il caso degli abusi nella Chiesa cattolica? Perché il sistema di copertura degli abusatori è ancora in piedi ed efficace, coinvolge decine e decine di preti e vescovi ed è tacitamente approvato da papa Francesco. Il podcast La Confessione ricostruisce come la Chiesa italiana silenzia le denunce delle vittime, copre i preti sotto accusa e nasconde lo scandalo. E sono loro, i preti, a raccontarlo.